Firenze-Fiesole 2012
Articolo di Antonello Biscini su Epocauto del 24 Aprile 2012
Ci sono tanti modi per vivere la passione delle auto d’epoca e, insieme ai classici raduni spesso ripetitivi ed inflazionati e con parco auto non sempre eccezionale, vengono sempre maggiormente apprezzati eventi più originali, magari di breve durata ma con caratteristiche particolari.
E’ il caso della Firenze – Fiesole, rievocazione di una cronoscalata stracittadina dei primi anni del dopoguerra che è rinata dal 2006 grazie all’entusiasmo delle due associazioni fiorentine che rappresentano le anime del motorismo storico: la Scuderia Biondetti che ne interpreta lo spirito agonistico e corsaiolo ed il CAMET quello culturale e conservativo, naturalmente con il supporto dell’Automobile Club Firenze.
Il programma è presto detto: il sabato registrazione e verifica delle vetture partecipanti nei piazzali della Bettini Automobili. Domenica mattina: raduno ed esposizione nella piazza di Santissima Annunziata, proprio nel centro di Firenze. Trasferimento poi in piazza Edison, non senza un rombante attraversamento della città, ed allineamento per la partenza. Alle 11.00 precise, il via alla cronoscalata, con il direttore di gara (anche se di gara, ovviamente, non si tratta) che sventola il tricolore ogni trenta secondi, dando il via ad un’auto dopo l’altra. Per prime le auto “da corsa”, con un’ammiratissima Ferrari di Formula 1, la 126 C4 M2 del 1984 che fu guidata dal grande Michele Arboreto. Subito dietro la Tecno 123/3 del 1972, per l’occasione pilotata dal campione europeo della montagna Simone Faggioli. Poi due vetture di formule minori: una Lotus F Junior ed una March F3. Dopo le auto più veloci, è stata la volta delle “nonnette” capitanate dalla OM 665 Superba Corsa del 1927, vincitrice delle Mille Miglia di quell’anno, e poi la Maserati 26B del 1928 con la quale corsero Materassi e Clemente Biondetti e l’Alfa Romeo 1750 Super Sport Zagato del 1929, un modello raro e prezioso e, in questo caso, unico al mondo in quanto questa 1750, ex Scuderia Chinetti, non è stata mai restaurata. A seguire tutte le altre, in un susseguirsi di colori e rumori diversi.
Dalla partenza da piazza Edison, a Firenze, fino all’arrivo in piazza Mino, a Fiesole, la strada è chiusa ed i piloti possono lasciar libera la cavalleria tra le tante persone che assistono ai bordi. Affollato in particolare il mitico tornante del “regresso” dove le gomme stridono ed i motori urlano tra nuvolette azzurrognole che escono dai tubi di scappamento mentre le auto di ributtano nella salita. Immagini, rumori, odori ed emozioni d’altri tempi (e per un paio d’ore gli ecologisti ci perdonino …). Poi l’arrivo in Piazza Mino, con la bandiera a scacchi che sventola e la adrenalina che si diluisce nelle vene. Ancora esposizione ed ancora bagno di folla intorno alle auto esposte. Quindi la premiazione di rito ed il pranzo. Anche se qualche concorrente si è lasciato forse prendere un po’ troppo dal fascino dell’arrampicata…, la
Firenze-Fiesole non è una gara, come abbiamo detto, e così i premi sono andati alle vetture più rappresentative, a quelle con il maggior passato sportivo, alle auto meglio restaurate, a quelle meglio conservate e così via. Di fronte a tante e tali automobili, immaginiamo la difficoltà della giuria nello scegliere chi premiare. Tra le coppe consegnate è doveroso ricordare la menzione speciale alla Alfa Romeo TZ 2 (1965) da un grande passato sportivo, tra cui la vittoria al Mugello del 1965 alla guida di Carlo Zuccoli.
Foto di Roberto d’Angelo
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