L’AUTO DA SOGNO NEI 100 ANNI ALFA ROMEO
CALENZANO – 30 dicembre 2010 -> 16 gennaio 2011. Centro Espositivo ST.ART, via Garibaldi 7.
Mostra di auto, documenti, memorabilia e modellismo per ripercorrere l’evoluzione della fabbrica milanese dalla fondazione fino ai giorni nostri.
Alfa Romeo, cento anni di storia
di Maurizio Tabucchi
Una leggenda, un mito, una storia lunga un secolo che ha entusiasmato tante generazioni. Ma perché resiste il mito Alfa Romeo?
Perché non ha ceduto sotto ai colpi subiti in tutti questi anni? Dai momenti difficili con l’acquisizione da parte dell’I.R.I. nel 1933, alla cessione al Gruppo Fiat alla metà degli anni Ottanta, niente è riuscito a scalfirne il prestigio. Ed è così che è nata la leggenda.
La storia ha origine nel 1910 al Portello, una località di campagna allora alla periferia di Milano, dove nel 1906 era sorta la Darracq Italiana, la quale anche a causa di un prodotto non proprio di avanguardia aveva presto ceduto il passo all’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, l’A.L.F.A.
E sarà un crescendo di successi con le Grand Prix che vincono sulle piste di tutta Europa conquistando nel 1925 i primo Campionato del Mondo con il toscano Gastone Brilli Peri.
I successi nelle competizioni continueranno negli anni successivi con straordinarie vittorie alla Mille Miglia, alla Targa Florio, alla 24 Ore di Le Mans, accompagnate da un prodotto di serie all’avanguardia, dalle prestazioni elevate come poche altre Marche al mondo.
Il secondo Dopoguerra vedrà le Alfa Romeo primeggiare ancora nel 1950 e nel 1951 con due Campionati del Mondo Conduttori consecutivi, vinti da Nino Farina e da Manuel Fangio. Poi l’interruzione fino alla metà degli anni Sessanta quando compare la Giulia GTA, una magnifica vettura da corsa affiancata da una gamma di auto di serie che faranno epoca, tutte su base Giulia. Poi le 33 Sport, le biposto da competizione che trionferanno nei Campionati del Mondo Marche 1975 e 1977.
I successi con le auto di serie continuano, anche se – purtroppo – due progetti straordinari come Alfetta e Alfasud vengono penalizzati dall’ossidazione delle lamiere. Ma gli “alfisti” perdonano, la guida delle Alfa è talmente esaltante che si accetta ogni guaio, come negli anni Cinquanta si era accettata la Giulietta ti un po’ troppo spartana nelle finiture, ma dalla guidabilità eccezionale.
Poi nel 1986 l’acquisizione da parte del Gruppo Fiat; dopo un inizio non troppo soddisfacente, negli anni Novanta l’Alfa Romeo si presenta al pubblico con tre capolavori: 156, 166 e 147, tre vetture realizzate al Centro Stile di Arese, come le Giulia, come le Alfetta, che avranno un ottimo successo commerciale.
E siamo ad oggi, alla fine del 2010, con l’ultimo evento che festeggia il Centenario di questa grande Casa, evento che vuole descriverne la storia attraverso le sue più significative vetture, quelle entrate ormai nella leggenda.
Il CAMET, Club Auto e Moto d’Epoca Toscano, ha voluto arricchire questa rassegna ottenendo dal Museo Storico di Arese addirittura la prima automobile realizzata in quel lontano 1910: la 24 HP, una magnifica torpedo ancora nella sua vernice originale, un inestimabile gioiello raramente concesso all’ammirazione del pubblico se non nella sua “casa”, il Museo Storico. Sarà accompagnata da un’altra meraviglia di Arese, la 20-30 HP, quella che si fregiò per la prima volta del marchio Alfa Romeo per l’ingresso in azienda dell’ing. Nicola Romeo. Saranno esposte insieme ad altre 25 meraviglie, quasi tutte prelevate dalle collezioni dei soci del Camet e, separate in gruppi omogenei, racconteranno questo lungo romanzo. Lo racconteranno in modo chiaro, e ci auguriamo ampiamente comprensibile, attraverso “isole”, ognuna delle quali proporrà la sua particolare storia: da “Le origini della leggenda” a “La lunga serie delle mitiche 6C”, da “Le bellissime del Secondo Dopoguerra” a “Le granturismo da competizione”, al capitolo “Dalla strada alla pista” fino a “Le Alfa in divisa “, per giungere ai nostri giorni, con “I tempi moderni”.
UNO SGUARDO AL FUTURO
Uno sguardo al futuro è stato rappresentato dai modelli in scala 1/5 di due studi di design industriale su base Alfa 8C: la “8C Smeriglio” sviluppata dagli studenti della laurea in Disegno Industriale della facoltà di Architettura di Firenze in collaborazione col centro Stile Alfa Romeo e la “8C Scaglione” creata dal Prof. Massimo Grandi, docente di Car Design presso il corso di laurea in Design dell’Università di Firenze.
Il Prof. Grandi ha curato anche la conferenza sul tema ” L’AUTO DAL CUORE ALLA PELLE ” che si è svolta sabato 8 Gennaio nella sala conferenze all’interno della struttura ST.ART.
LA MOSTRA
Le auto ed i mezzi esposti
Piano Terra :
24 HP 1910 (Museo Alfa Romeo)
20-30 HP Torpedo 1920 (Museo Alfa Romeo)
La lunga serie delle mitiche 6C
6 C 1500 Sport 1928 (Collezione Piccolo)
6 C 1750 Super Sport 1929 (Collezione Masini)
6 C 2300 Gran Turismo 1935 (Collezione Caporali)
6 C 2500 Sport Freccia d’Oro 1948 (Museo VV FF)
1900 Super 1956 (Collezione Bronzini)
Giulietta ti 1959 (Collezione Tabucchi)
2000 Spider Touring 1959 (Collezione Caponi )
Giulietta Spider 1960 (Collezione f.lli Nistri )
Giulia Sprint GT Veloce 1965 (Collezione Stoppioni)
Primo Piano :
Le granturismo da competizione
Giulietta Sprint Veloce 1956 (Collezione Tabucchi)
Giulietta SZ 1960 (Collezione Tabucchi)
Giulia Sprint GTA 1967 (Collezione Tabucchi)
Dalla strada alla pista
Alfasud TI Trofeo 1973 (Collezione Nanni Galli)
GTV 6 2.5 Gruppo A 1982 (Collezione Tabucchi)
Le Alfa in divisa
Giulia 1300 TI Polizia replica (collezione AlfaClub Il Biscione)
Romeo Ambulanza
I tempi moderni
8 C Competizione 2008
Giulietta “quadrifoglio verde” 1750 turbo benzina 2010
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